Grazie all’introduzione del Regolamento GDPR, acronimo di General Data Protection Regulation, il diritto alla cancellazione dei dati personali da internet si avvale di nuovi strumenti. Questo nuovo regolamento infatti ha sostituito quello precedente e soprattutto ha portato all’introduzione di nuove norme a livello europeo per la cancellazione di dati e informazioni da internet, in particolare dai motori di ricerca. Si appellano al GDPR le persone interessate ad eliminare da Google il proprio nome, cancellare risultati di ricerca Google, togliere informazioni personali dal motore di ricerca, eliminare notizie da Google, rimuovere dati personali dal web. In tutti gli stati membri dell’UE si applica questo regolamento GDPR per il diritto alla cancellazione o diritto all’oblio. Sapere di cosa si tratta e come effettuare una richiesta di rimozione dai risultati di ricerca, una delle operazioni più richieste dagli utenti.
GDPR e diritto all’oblio: come fare? Secondo l’articolo 17 della nuova normativa europea, la persona a cui i dati si riferiscono – considerata titolare dei dati – può inviare in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo una richiesta al titolare del trattamento dei dati per la rimozione degli stessi, il quale, in tempi ragionevoli, dovrà fornire riscontro. Stando a quanto affermato da questo articolo, non è necessario che i dati siano lesivi dell’immagine pubblica o che siano stati condivisi senza consenso per chiedere la loro cancellazione. Si tratta di una differenza molto importante, perché il titolare dei dati può così esercitare in qualsiasi momento il completo controllo sulle sue informazioni. Attenzione, però, in quanto il regolamento GDPR tutela il diritto di cronaca scrivendo esplicitamente che il diritto all’oblio non si applica nel caso di esercizio dell’attività giornalistica. Significa che la notiziabilità deve essere scaduta e i fatti non più di attualità, la Cassazione italiana, ad esempio, ha individuato in 24 mesi il periodo in cui la cronaca “scade”. Il titolare del trattamento dei dati ha l’obbligo di rispondere prontamente alla richiesta e di prenderla in esame. Ci sono dei casi in cui la richiesta di cancellazione dei dati da internet può essere respinta, ad esempio quando la informazioni presenti sul web devono essere protette per garantire il diritto alla libertà di informazione e di espressione. Ci sono anche altre situazioni, per esempio la protezione dell’interesse pubblico, in cui la richiesta non viene accettata. Il Regolamento General Data Protection Regulation prende in esame le diverse situazioni e spiega come comportarsi in ciascuna di esse.
Inviare una richiesta di rimozione dai risultati di ricerca Google: come fare? E’ possibile inviare una richiesta di rimozione dai risultati di ricerca ai sensi delle leggi europee sulla privacy, rivolgendosi direttamente ai motori di ricerca. Il principale motore di ricerca online è Google, ecco perché la quasi totalità delle richieste pervengono al team di questa società. E’ stata realizzata una pagina ufficiale attraverso la quale gli utenti possono segnalare al team di esperti una o più pagine che desidererebbero vedere eliminate dai risultati di ricerca. Il team di Google analizzerà ciascuna richiesta, verificherà che essa sia conforme a quanto stabilito dal nuovo regolamento introdotto con il GDPR ed eventualmente procederà con la deindicizzazione dei risultati che sono stati segnalati per la rimozione.. Per informazioni più dettagliate sul procedimento da seguire e sui dati che bisogna inviare a Google affinché la richiesta possa essere considerata valida, si consiglia di fare riferimento alla pagina ufficiale che viene offerta dai rispettivi provider dei motori di ricerca. Si ricorda che l’invio di un modulo non corretto comporterà l’automatica rimozione della richiesta, che non sarà dunque valutata dal personale esperto del motore di ricerca. Presentare una richiesta di rimozione dei risultati di ricerca ai sensi della legislazione europea sulla protezione dei dati personali oggi è possibile grazie al regolamento GDPR. Considerate che il regolamento non prevede si possano cancellare notizie da Google a meno che queste non siano palesemente inesatte o obsolete. Per eliminare notizie indesiderate dai motori di ricerca Google è più opportuno contattare il Webmaster del sito web o sviluppare un’attività di Online Reputation Management (O.R.M.) che sicuramente arriverà laddove non permettono di arrivare gli strumenti messi a disposizione dalla Legge.
Il diritto all’oblio permette a chi ne ha bisogno di tutelare la propria reputazione online ed eliminare informazioni riservate e negative dai motori di ricerca, di “sparire da Google” per poter riavere la propria privacy e la reputazione risanata. Il diritto all’oblio, ricordiamolo di nuovo, si contrappone al diritto di cronaca, ossia la pubblicazione di tutto ciò che è di interesse pubblico ed è stato pubblicato nell’esercizio delle attività giornalistiche. La gran parte delle persone che fanno appello al diritto all’oblio vogliono cancellare un passato che ne distrugge la reputazione, tutto ciò che desiderano è poter ricominciare avendo imparato dagli errori commessi. Grazie al diritto all’oblio, che è letteralmente il diritto ad essere dimenticati, queste persone possono riprendersi la loro vita. Per tornare alla propria anonimità bisogna deindicizzare il link d’interesse dal motore di ricerca, facendo in modo che, digitando le query di ricerca corrispondenti al proprio nome, quella pagina non esca tra i risultati. La procedura di deindicizzazione link dal motore di ricerca è utile per eliminare da Google il proprio nome e cancellare informazioni personali dai suoi risultati di ricerca. Questa procedura può essere adottata anche dal Webmaster, senza chiedere l’intervento del motore di ricerca. Il diritto all’oblio è citato nell’articolo 17 del regolamento europeo sulla privacy, GDPR, entrato in vigore il 25 Maggio 2018. C’è un’ulteriore novità: quando si rivolge la richiesta di cancellazione al titolare che ha reso pubblici i dati, questo è obbligato a trasmetterla a tutti coloro che li stanno utilizzando. La richiesta di cancellazione deve essere fatta in un determinato contesto. Il diritto di cronaca continua a prevalere sul diritto all’oblio finché la notizia è di interesse pubblico, ossia attuale; in questo caso le informazioni non possono essere eliminate. Quando la notizia diventa obsoleta, dopo qualche mese o qualche anno, si può far riferimento al diritto all’oblio e richiedere la cancellazione.
Come si richiede la cancellazione dal web? Si può contattare il webmaster oppure Google. Nel primo caso il webmaster potrebbe tentare di impedire la cancellazione, affermando che la notizia è ancora attuale o addirittura chiedendo dei soldi in cambio, in questo caso la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un avvocato per una consulenza legale. Nel secondo caso Google mette a disposizione dei moduli che vanno compilati ed inviati, la richiesta viene valutata e, se si giunge alla conclusione che la richiesta sia valida, il link viene deindicizzato dai motori di ricerca. Se né Google né il Webmaster né l’Autorità giudiziaria vi riconoscono il diritto all’oblio, allora, mettetevi l’anima in pace perché quei contenuti non potranno essere mai cancellati dal web ma potranno essere rimossi dai risultati di ricerca Google attraverso le attività specialistiche di Online Reputation Management.